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Visitare Segesta è un’esperienza davvero imperdibile per chi viaggia in Sicilia. I resti della città antica con il suo tempio dorico si trovano sul monte Barbaro, a circa 40 km da Palermo, in territorio di Calatafimi Segesta.

Se stai preparando un tour e vuoi conoscere meglio la storia  e avere informazioni utili sulla più greca delle città non greche di Sicilia non ti resta che leggere questo articolo.

Parco archeologico di Segesta

 

 

Dove: Calatafimi Segesta (TP)

Quando: aperto tutto l’anno

Orari:

  • dal 1 gennaio al 28 febbraio dalle 9:00 alle 17:00
  • dal 1 al 26 marzo dalle 9:00 alle 18:30
  • dal 27 marzo al 30 settembre dalle 9:00 alle 19:30
  • dal 1 al 29 ottobre dalle 9:00 alle 18:30
  • dal 30 ottobre al 31 dicembre dalle 9:00 alle 17:00

Ultimo ingresso un’ora e mezza prima dell’orario di chiusura del sito

Info: Tel: +39 092 495 2356

Biglietti: Biglietto intero : 8,00€
Biglietto ridotto: 4,00€

Ingresso gratuito per i cittadini UE, di età inferiore a 18 anni. Ingresso gratuito per tutti, la prima Domenica di ogni mese.

Per acquistare il biglietto clicca QUI

oppure scansiona da telefono il QR-CODE

Come arrivare

IN BUS
Diversi bus partno dalle principal città siciliane in direzione di Segesta. Trovi le tratte e tutti gli orari sul sito di TARANTOLA BUS.

IN AUTO
Partendo da Palermo procedere lungo l’autostrada A29 direzione Trapani (non si paga pedaggio), uscire a Segesta e continuare per Calatafimi Segesta seguendo le indicazioni stradali che indicano la direzione del Parco Archeologico. Si arriva in 1 ora circa.

Consigli per un tour a Segesta

In generale portare già dalle prime giornate di primavera:

  • acqua
  • salviette
  • berretti
  • creme solari
  • qualche snack o panino
  • una mappa di Selinunte

Qui il sole è molto caldo e scotta. Nei mesi caldi potrebbe essere un problema trovarsi in mezzo al parco senza potersi proteggere. All’interno dell’info point potrete chiedere una guida. Per sicurezza, vi invito a portarne una con voi completa di mappa aggiornata. Infatti gli scavi archeologici degli ultimi anni hanno permesso di scoprire nuovi quartieri della città.

La Mappa Di Segesta Con I Principali Monumenti

Segesta 

 

Segesta fu una delle principali città degli Elimi. Di questo popolo indigeno di Sicilia sappiamo poco, ma è probabile che venisse dalla penisola italiana. Anche se, secondo la tradizione antica, proveniva da Troia.

La città elima culturalmente era fortemente ellenizzata. Questo perchè i popoli indigeni avevano molti scambi commerciali con le città greche e ne subivano gli influssi.

 

Il tempio dorico

 

Il tempio di Segesta, con il suo aspetto classico dorico, inganna spesso i visitatori facendo pensare a Segesta come ad una città greca.

Appare infatti curioso che uno dei templi meglio conservati in Sicilia sia un tempio non greco e mai terminato.

Il Tempio di Segesta ha 14 colonne sul lato lungo e 6 su quello corto.
Dopo l’innalzamento del colonnato, la costruzione (iniziata intorno al 420 a.C.) venne interrotta molto probabilmente nel 409 a.C.,
quando venne conquistata dai Cartaginesi in seguito alla spedizione ateniese.

 

Segesta

La cella, nucleo interno e fondamentale del culto, venne soltanto abbozzata nelle fondamenta e mai innalzata.

Le colonne appaiono curiose perché senza le tipiche scanalature. Aspetto curioso è dato dalle bozze sulle gradinate.

Questi erano i puntelli che servivano alle macchine di allora di aggrappare i blocchi e posizionarli nel punto giusto.

Ovviamente, venivano rimosse durante la fase di rifinitura.

Il fatto che a Segesta siano presenti ci fa capire che qui il tempio non venne mai terminato.

Il tempio segue proporzioni che ricordano quelle della non lontana Selinunte, di cui probabilmente subì gli influssi.

I resti archeologici fanno anche pensare che nello stesso posto ci fosse un precedente edificio di culto.

 

La cella, nucleo interno e fondamentale del culto, venne soltanto abbozzata nelle fondamenta e mai innalzata.

Le colonne appaiono curiose perché senza le tipiche scanalature. Aspetto curioso è dato dalle bozze sulle gradinate.

Questi erano i puntelli che servivano alle macchine di allora di aggrappare i blocchi e posizionarli nel punto giusto.

Ovviamente, venivano rimosse durante la fase di rifinitura.

Il fatto che a Segesta siano presenti ci fa capire che qui il tempio non venne mai terminato.

Il tempio segue proporzioni che ricordano quelle della non lontana Selinunte, di cui probabilmente subì gli influssi.

I resti archeologici fanno anche pensare che nello stesso posto ci fosse un precedente edificio di culto.

Lato Lungo Colonne Del Tempio Di Segesta

Il santuario arcaico

In realtà, il tempio che tutti conoscono non è l’edificio di culto più antico.

Presso contrada Mango, ci sono resti monumentali parzialmente scavati di un santuario più antico, riferibile alla fase arcaica della città.

Segesta e la spedizione ateniese

Tucidide ci racconta che Segesta divenne importante tra le città del Mediterraneo e più volte ebbe scontri con Selinunte. Nel V sec. le ostilità divennero così profonde da coinvolgere anche Atene e Cartagine.

Infatti, nel 416 a.C. scoppiò una guerra per motivi territoriali tra Selinunte e Segesta.

Se in questa occasione, Selinunte venne appoggiata da Siracusa, Atene decise di accogliere la richiesta di aiuto dei segestani.

Probabilmente la leggenda delle origini troiane di Segesta si deve proprio a questo episodio, per giustificare il legame con la greca Atene.

Segesta, inizialmente aveva chiesto inutilmente aiuto a Cartagine, ma dopo il rifiuto si rivolse ad Atene ribadendo gli accordi già fatti in precedenza con la città coinvolta in quegli anni nella guerra contro Sparta.

Probabilmente Atene intervenì soprattutto avendo visto le grandi ricchezze mostrate loro dai segestani.

La spedizione ateniese fu fallimentare e permise ai cartaginesi di approfittare della situazione di scompiglio in Sicilia per intervenire distruggendo Selinunte e altre città greche.

La conquista romana

Durante il IV secolo, Segesta ebbe alterne fortune, fino ad essere conquistata e distrutta da Agatocle di Siracusa (nel 307 a.C.). Il tiranno siracusano la ribattezzò Diceòpoli, città della giustizia.

Pochi decenni dopo, scoppiò la prima guerra punica. La città elima venne coinvolta nel conflitto e passò sotto il dominio dei romani nel 241 a.C..

I romani, in virtù della leggendaria comune origine troiana, la esentarono da tributi e le donarono un ampio territorio permettendo a Segesta di tornare ad essere un centro ricco e prospero.

Il teatro

Tra il II e I sec. a.C. Segesta subì un importante intervento urbanistico e il teatro potrebbe essere datato a questa fase.

Il teatro per le tecniche costruttive, infatti, riprende pienamente le costruzioni di questo tipo realizzate dai romani.

La cavea si pensa potesse ospitare 4000 persone.

Parte di questa costruzione è intagliata nella collina, mentre il muro di sostegno e buona parte dell’edificio vennero realizzati in malta e pietra.

Oltre il teatro vanno ricordati altri edifici pubblici della stessa fase, eretti sull’Acropoli.

Tra questi abbiamo l’agorà, il bouleutèrion, il ginnasio, il teatro e, quasi certamente, un tempio.

 

Il Teatro Romano Di Segesta

La fase medievale

I musulmani

Proprio qui, nella parte alta della cavea, sono state ritrovate delle sepoluture medievali riferibili al villaggio di età musulmana che si trova nella parte alta.

A questa fase appartengono le tracce di una moschea di cui è rimasto solo il basamento, ma che rappresenta uno dei pochissimi esempi superstiti in Sicilia di questi edifici religiosi.

La fase normanno-sveva

Sempre nella parte alta di Monte Barbaro, ritroviamo i resti di un castello fortificato di fase normanno-sveva. Poco lontano dal castello, anche una piccola chiesetta e resti di abitato dello stesso periodo.

 

Altre cose da fare nei dintorni

A fine visita, potreste arricchire la vostra esperienza godendo delle vicine terme già conosciute dallo storico Diorodo Siculo.

Si tratta di alcune pozze di acqua calda sulfurea con una temperatuta che di circa 46-47 gradi.

Le terme libere si trovano in alcune anse del Fiume Caldo, e fare un bagno è un’esperienza piacevole.