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Nelle tavole dei Siciliani che amano il buon cibo non può mancare una antica ricetta primaverile che rappresenta la migliore tradizione gastronomica dell’isola.

Si tratta della frittella di fave, carciofi e piselli. Per me, questa antica ricetta di Sicilia occupa un posto di grande importanza per la sua semplice bontà. E chiunque intraprenda un viaggio nell’isola ad Aprile, non dovrebbe rinunciare a questo delizioso piatto vegano. Ho deciso di darvi la mia versione di questo piatto tipico della Sicilia, ma come immaginate, proverò anche a parlarne anche un po’.

Quindi, se avete fretta di cucinare, seguite l’indice per andare subito alla ricetta. Se invece volete saperne di più di una di quelle ricette siciliane della nonna che più amo, leggete pure tutto l’articolo.

Una antica ricetta di Sicilia: la ricetta della frittella (frittedda)

 

Difficoltà: Facile

Tempo preparazione: 40 min.

Cottura: 30 min.

 

Ingredienti

  • Fave – 300 gr. sgusciate
  • Piselli – 300 gr. sgusciati
  • Carciofi – n. 3
  • Finocchietto selvatico – un mazzetto
  • Cipolla – nr. 1
  • Olio – 50 mi.
  • Zucchero – 1 cucchiaio raso
  • Aceto – 1 cucchiaio
  • Sale q.b.
  • Pepe q.b

 

Procedimento

Procuratevi delle fave fresche di giornate e piccole. Fate lo stesso con carciofi e piselli. Vi farà molto comodo avere anche un limone da strofinare tra le mani. In seguito procedete come segue:

 

  • pulite i carciofi dalle foglie esterne sino ad arrivere al cuore. Tagliate le punte, eliminate la barbetta interna e tagliateli a spicchi dentro una ciotola con acqua e qualche goccia si limone.
  • sgusciate le fave e mettetele in un contenitore (se non sono piccole eliminate la buccia esterna)
  • sgranate i baccelli dei piselli e metteteli in un contenitore
  • Scaldate l’olio in una casseruola con la cipolla tritata sino a farla imbiondire a fuoco basso
  • Aggiungete i carciofi e cuoceteli per 5 minuti.
  • Unite fave e piselli e dopo un paio di minuti aggiungete mezzo bicchiere d’acqua
  • Aggiungete il sale e il pepe e fate cuocere 20 minuti a fuoco basso
  • Aggiungete zucchero e aceto e lasciate cuocere altri 5 minuti.
  • Aggiungete il finocchietto tritato e spegnete il fuoco

A questo punto il piatto è pronto, ma il mio consiglio è di servire tiepido dopo qualche ora. Vedrete che la pietanza avrà un gusto ancora più intenso e sprigionerà tutti i suoi sapori primaverili. Un’idea per servire questi piatti siciliani tipici, è di farlo come antipasto insieme a delle fette di pane di grano duro e con con della ricotta fresca di pecora. Ve ne innamorerete!

La Sicilia in un piatto: uno stile di viaggio

Chi legge questo blog ha intuito che amo raccogliere le storie legate al mangiare tradizionale. Non a caso il cibo siciliano occupa un posto importante nei tour di TOURIDDU, da meritare una sezione dedicata che trovi qui.

Quando viaggio non perdo mai occasione di provare il cibo del luogo e di parlare seduto a tavola con la gente. Infatti, secondo me, conoscere e assaporare alcuni cibi tipici siciliani  vale quanto la visita ad un monumento o ad un museo. Perchè, in fondo il cibo, attraverso i suoi ingredienti, i procedimenti e i riti che a volte svela, nasconde tante storie di un popolo.

Questo ovviamente vale anche nell’isola, dove, non a caso, le ricette tradizionali sono un concentrato di storie di miseria e ricchezza, di novità e tradizioni antiche. . Davanti una tavola imbandita conosci un popolo, ci entri in contatto e puoi capire alcuni frammenti della sua storia. 

Una antica ricetta di Sicilia povera ma buona

Nel caso della frittella, abbiamo un piatto siciliano semplice ma allo stesso ricercato nei suoi ingredienti. Personalmente, ritengo, che più un piatto appare semplice, fatto di pochi ingredienti, maggiore sia l’attenzione che si debba fare nel realizzarlo. Attenzione a tanti aspetti.

Partiamo dalla stagionalità degli ingredienti. Questi devono essere freschissimi, appena raccolti dal terreno e mai, ma dico mai, fuori stagione. Le fave, in particolare, tendono a mutare sapore già dopo un giorno dalla raccolta. Certe ricette tipiche siciliane vanno realizzate solo durante la stagione buona degli ingredienti. In questo caso, il tempo a disposizione è davvero racchiuso in poche settimane.

La frittella di fave (frittedda in siciliano) va preparata in quel breve intervallo di tempo che c’è tra l’inverno e l’inizio della primavera, quando si incontrano per poche settimane i carciofi spinosi siciliani, i primi pisellini e le fave ancora minuscole e dolci. Come avete visto nel procedimento, in realtà il nome inganna. Di fritto, in questo piatto non c’è nulla, se non quella cipolla imbiondita all’inizio del procedimento.

Le fave nella tradizione siciliana

Le fave le troverete spesso in giro per l’entroterra siciliano. Fateci caso mentre viaggiate in primavera, le troverete intorno a voi in enormi distese che si alternano ai campi di frumento ancora verde. Questo perchè, da tempo si alternavano le due colture. Infatti, è noto che le fave arricchiscono i campi di azoto.

L’importanza delle fave è antica di millenni nel sud Italia, tanto che vi sono storie che rimandano a Pitagora. Nella cultura siciliana questo legume ha una grande importanza tutto l’anno. La cosa è curiosa poichè qui la percentuale di chi soffre di favismo è molto alta.

Eppure, le trovate secche in inverno tostate nelle stufe a legna, nelle zuppe e in tanti altri piatti che si ritrovano in tanti mesi dell’annoIl maccu, ne parlerò in un prossimo post, è uno di quei piatti tipici della Sicilia  invernali. Si tratta di una gustosa minestra di fave secche, cotta a lungo. Talmente a lungo che i legumi devono sfarinarsi prima di poter spegnere il fuoco.

In primavera, ovviamente, le fave si mangiano fresche. Nella ricetta siciliana di cui ho parlato in questo articolo, devono essere anche piccole, molto piccole. E dolci. Questo è il segreto per ottenere una frittella perfetta. Un altro ingrediente indispensabile è il finocchietto selvatico che dona un tono fresco e mediterraneo a tutto il piatto.

Consigli

Bene, se site giunti a questo punto della lettura, spero vi sia piaciuta questa antica ricetta di Sicilia e la breve storia. Se volete scoprire altre fantastiche ricette tradizionali siciliane, seguitemi pure oppure date uno sguardo al blog di Danita, bravvissima a coniugare tradizione ed innovazione nelle sue creazioni in cucina.

Se, invece, volete anche fare un tour che abbia il cibo tipico siciliano come protagonista, non esitate a contattarmi. Sarò felice di accompagnarvi.

 

Giovanni Virruso

Giovanni Virruso

Guida turistica - Archeologo

Salve, mi chiamo Giovanni e sono un archeologo che ama accompagnare i turisti a scoprire le meraviglie della Sicilia e i suoi tesori meno conosciuti. Se vuoi conoscere più a fondo la Sicilia, seguimi e ti racconterò tante storie della mia isola.